Il nuovo è l’attuale. L’attuale è ciò che diventiamo, ciò che stiamo divenendo.
Le tecnologie di comunicazione contribuiscono a ridistribuire l’attenzione dalle istituzioni (nell’accezione ampia del termine) agli individui, i quali, sulla scorta di progetti innovativi dal gusto più prettamente democratico, diventano il perno di una innovazione proiettata alla capacità di accumulo e di condivisione del sapere e di ciò che da esso ne deriva.
È a partire da questo concetto che diventa cruciale la progettazione della rete o, più in generale, del modo in cui devono funzionare le connessioni.
L’architettura delle reti, d’ora in poi, si affinerà sempre più per individuare le strutture maggiormente adatte allo scopo della raccolta dei dati ed alla resilienza rispetto ai cambiamenti, fino alle varianti di modelli per la comunicazione, la cooperazione e la collaborazione.
I modelli decentrati per il lavoro di gruppo saranno il buon riscontro per la misurazione della progettazione della rete al massimo rendimento e per il funzionamento più adatto delle connessioni.
In sostanza, ciò che appartiene alla storia si trasforma gradualmente in ciò che appartiene all’attuale: l’arte di amministrare le reti, nel mondo del XXI secolo, formato da internet e dalla ragnatela di connessioni economiche, civili, educative, religiose, sociali che avvolge il globo, sarà una disciplina aperta a tutti e più che produttiva.
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