Quando si dice che il progresso galoppa si fa appena in tempo a metabolizzarne il significato, che subito ci si presenta davanti un nuovo scenario.
Stiamo studiando gli effetti dell’Industria 4.0 in termini di cambiamento epocale, non soltanto produttivo, quand’ ecco che in Giappone si sta già operando un sistema di interconnessioni varie tra il mondo digitale e quello reale. Di fatto ci si muove sempre nel contesto eterogeneo del nuovo paradigma tecnologico, ma che, per di più, genera una sorta di primogenitura nella cosiddetta “smart society”, altrimenti detta “Società 5.0”.
L’aspetto interessante di questa evoluzione giapponese, che poi è quello più caro a chi – come me – crede molto nel fattore umanistico della Crescita (non a caso lo scrivo in maiuscolo), consiste nel prendere il via dalla tradizionale cultura olistica orientale.
Il concetto è piuttosto semplice: il cyberspazio, grazie alle nuove e più avanzate tecnologie (oramai radicatesi in tutti gli uffici, le università, le imprese), consentirà al mondo reale di proiettarsi verso una forma ideale della società futura che dia a tutti (a seconda delle proprie esigenze basate su differenza di età, sesso, residenza e linguaggio) servizi e prodotti utili e confacenti per vivere qualitativamente bene.
Praticamente lo spazio ed il tempo del Sol Levante si connettono partendo dalla tradizione (i “takumi” giapponesi – gli artigiani – sono stati già individuati come migliori tecnici in grado di coniugare sapienza artigiana con tecnologia avanzata) per giungere con continuità studiata “con” e “in” funzione dei cittadini alla organizzazione di un’evoluzione complessa sì, ma complessiva e di tutti.
In Giappone stanno già mettendo in pratica un concetto che ho individuato in altre occasioni di riflessione: la trasversalità. Si tratta di un coinvolgimento sostanziale di risorse umane e tecnologiche per lavorare insieme al fine di: integrare il digitale nella società, formare i cittadini all’utilizzo delle nuove tecniche, formulare strategie di sviluppo organico, coinvolgere i cittadini in questa new economy così tanto affine alla super smart society.
È eccezionale capire quanto l’interconnessione delle reti sia fondamentale per aprire scenari di vero sviluppo. Basta tenere sempre a mente un principio guida: dati, tecnologia, competenze digitali, intelligenza artificiale, robot non potranno mai sostituirsi appieno alla facoltà intellettuale dell’uomo, che è l’unica vera fonte del cambiamento.